Terroir e Vinificazione

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I vigneti di San Polino affondano le radici in un paesaggio di straordinaria diversità geologica ed ecologica. Coltivando appena 9,5 ettari di Sangiovese, la tenuta è suddivisa in due siti principali: i vigneti storici che circondano il casale, a sud-est di Montalcino a 450 metri sul livello del mare, e un secondo vigneto a nord-est, a circa 300 metri. Ogni parcella racconta una storia diversa attraverso i suoi suoli.

Dal 2018 integriamo i principi della vitiforestazione “testucchio”, un approccio ispirato alle tradizioni etrusche e romane. Abbiamo iniziato piantando alberi da frutto lungo i bordi del vigneto e, nel 2022, abbiamo iniziato a intercalare tra i filari aceri campestri (Acer campestre), per favorire le reti fungine, aumentare l’ombreggiatura e rafforzare la resilienza di fronte ai cambiamenti climatici.

Tutte queste pratiche plasmano l’ambiente in cui crescono le nostre uve. La salute del vigneto, la vitalità del suolo, la vita nelle siepi: tutto contribuisce all’equilibrio e al carattere del frutto. E, col tempo, tutto lascia la sua impronta nel vino stesso.

Lavoriamo con il vigneto come con un ecosistema vivente, dinamico e interconnesso. Ogni scelta nasce da un’attenta osservazione e da un impegno verso la biodiversità, la resilienza e la rigenerazione.

Il compost prodotto in azienda con bucce e raspi d’uva, sfalci verdi e letame animale nutre il suolo. Seminiamo graminacee, leguminose e fiori spontanei per arricchire di nutrienti, attirare gli impollinatori, prevenire l’erosione e mantenere la porosità. Nulla va sprecato: tutto ritorna alla terra. Non utilizziamo prodotti chimici di sintesi e evitiamo lo zolfo in vigna, poiché anche questo fungicida comunemente accettato può alterare il delicato equilibrio della vita degli insetti.

Collaboriamo strettamente con scienziati e ricercatori universitari per sviluppare ulteriormente questi metodi. Uno dei nostri progetti in corso riguarda l’uso di preparati microbiologici a base di humus di bosco e compost verde, applicati alle viti durante i mesi estivi. Questi trattamenti contribuiscono a ristabilire un’armonia microbiologica nel vigneto, dove nessuna patologia prende il sopravvento e l’equilibrio si mantiene in modo naturale.

I 5 ettari che circondano il casale si trovano a 450 metri sul livello del mare, su un pendio esposto a sud e incorniciato da macchia mediterranea e boschi. Qui nascono il nostro Brunello di Montalcino Helichrysum e, nelle annate più speciali, il nostro Brunello Riserva.

I suoli sono sottili e complessi, modellati da due antiche forze: l’eruzione del Monte Amiata, avvenuta 180.000 anni fa, che ha lasciato depositi di quarzo vulcanico e argille metamorfiche, e il ritiro del mare pliocenico, che ha portato con sé sabbie limose e fossili marini. Nei sottosuoli si trovano strati di scisto, calcare e quarzo, che contribuiscono alla spiccata struttura minerale del sito. Da queste condizioni dure ed esigenti nascono viti resilienti a bassa resa e uve dalla buccia spessa, che danno vini concentrati, strutturati e capaci di un lungo invecchiamento.

Il vigneto prende il nome dall’elicriso selvatico che cresce lungo le siepi e le rocce, sprigionando nelle giornate calde il suo inconfondibile profumo muschiato e resinoso.

A nord-est di Montalcino, a 300 metri sul livello del mare, si trova il nostro secondo vigneto: 4,5 ettari di Sangiovese radicati in suoli più profondi e ricchi d’acqua. Qui il terroir è composto da argille fertili e marne, con una buona ventilazione e una costante esposizione al sole che permette alle uve di raggiungere ogni anno la piena maturazione.

Grazie a un microclima più fresco e a un’esposizione più dolce, questo sito dona grappoli più polposi e generosi. Da queste vigne nascono il nostro Brunello di Montalcino e il Rosso di Montalcino: vini generosi e vibranti, ma sempre radicati nel loro luogo d’origine ed espressione straordinaria della capacità del Sangiovese di riflettere la terra da cui proviene.

Il nostro impegno per la qualità inizia molto prima della vendemmia. Il lavoro in vigna è interamente manuale, mai affrettato, sempre attento e reattivo.

Tutte le uve vengono raccolte a mano, con un’accurata selezione fatta direttamente tra i filari. Le fermentazioni sono spontanee, guidate dai lieviti indigeni naturalmente presenti sulle bucce e in cantina. Fermentiamo in acciaio inox, senza aggiungere nutrienti o altri coadiuvanti enologici. La temperatura viene controllata solo quando è strettamente necessario.

L’affinamento avviene in grandi botti di rovere di Slavonia e in tonneaux francesi usati. Usiamo quantità minime di solfiti in cantina e imbottigliamo senza filtrazione, preservando l’integrità e la vitalità del vino.

Tutto il lavoro, compreso l’imbottigliamento, si svolge in azienda. Questo ci permette di avere il pieno controllo della qualità e di seguire da vicino i vini in ogni fase della loro evoluzione. La produzione annua varia dalle 25.000 alle 35.000 bottiglie, una dimensione che ci consente di rimanere pienamente artigianali e presenti in ogni dettaglio.